Acqua in bottiglia o acqua di rubinetto: qual è la migliore? Perché?
Acqua di rubinetto o acqua in bottiglia: vantaggi e svantaggi
Qual è l’acqua migliore da bere per la nostra salute?
L’acqua che sgorga dal rubinetto di casa è buona?
È meglio depurarla?
Quali sono i metodi di depurazione più efficaci?
Cosa dovremmo sapere sull’acqua domestica che sgorga dal nostro rubinetto?
Che relazione c’è tra acqua del rubinetto inquinata e incidenza di determinate malattie?
L’acqua in bottiglia è di buona qualità?
Quali sono i metodi di depurazione dell’acqua domestica più efficaci per l’acqua del nostro rubinetto?
Queste sono solo alcune delle domande che troveranno risposta nei seguenti capitoli:
1. L’acqua in bottiglia è di buona qualità?
1.1 Sostanze inquinanti nell’acqua potabile e nell’acqua in bottiglia
2. L’acqua del rubinetto è buona, ma occhio a...
3. I danni del cloro presente nell’acqua di rubinetto
4. Qual è l’acqua migliore da bere per la nostra salute?
1. L’acqua in bottiglia è di buona qualità?
Nell’acqua in bottiglia sono consentite per legge più sostanze inquinanti rispetto all’acqua del rubinetto.
Ad esempio, l’acqua del rubinetto può contenere al massimo 10μg/l (microgrammi per litro) di arsenico, mentre nella maggior parte delle acque minerali sono contenuti 40/50μg/l di arsenico senza l’obbligo di dichiararlo sulle etichette.Ci sono infatti DUE LEGGI BEN DIVERSE che regolano i limiti di inquinanti ammessi per l’acqua in bottiglia e per l’acqua di rubinetto.
- A seguito di analisi dell’acqua di diverse acque in bottiglia, c’è stato un ammonimento da parte della Commissione dell’Unione europea nel febbraio 2000 perché i valori massimi previsti per alcune sostanze tossiche e indesiderabili nelle acque minerali italiane, erano superiori alle norme imposte a livello comunitario. Da allora nulla è cambiato...
- Qualità più bassa, prezzo più alto: l’acqua in bottiglia è dalle 300 alle 600 e persino 1000 volte più cara dell’acqua del rubinetto, sebbene abbia un livello di inquinanti più alto e quindi una qualità più bassa.
- È scomoda e inquina:
- la devi portare dal supermercato a casa;
- occupa spazio nella dispensa;
- ti impegna nella raccolta differenziata della plastica;
- inquina il pianeta
- Per produrre 1 chilo di Pet (polietilen-tereftalato), la plastica usata per le bottiglie, sono necessari:
- poco meno di 2 chili di petrolio;
- 17 litri di acqua, la cui lavorazione rilascia nell’atmosfera:
- 2,3 Kg di anidride carbonica;
- 40 grammi di idrocarburi
- 25 grammi di ossidi di zolfo;
- 18 grammi di monossido di carbonio.
- Bottiglia cancerogena: la plastica nella quale viene conservata l’acqua in bottiglia è stata messa sotto accusa per il rilascio nell’acqua di bisfenolo A (BPA), riconosciuta come sostanza che aumenta l’incidenza di cancro, disturbi neuronali e cardiaci. Nel gennaio 2011 la Commissione europea ha proibito nell’UE la produzione e la commercializzazione di biberon per l’infanzia che contengano BPA.
- L’acqua in bottiglia tende ad acidificare e tende quindi a peggiorare l’equilibrio acido-basico del nostro organismo, che già di per sè tende verso l’acidità e avrebbe bisogno al contrario di alcalinizzare.
Ti sei mai chiesto come mai se prendiamo l’acqua da una sorgente di montagna e la imbottigliamo, dopo qualche settimana puzza, dopo qualche mese crescono le alghe, mentre l’acqua in bottiglia può restare tale per anni senza mai decadere?...
Spesso acquistiamo acqua in bottiglia che proviene dalla stessa fonte dell’acqua del rubinetto: questo accade in moltissime regioni d’Italia, anche con marchi conosciuti e molto pubblicizzati di acque in bottiglia.
E allora che differenza c’è tra l’acqua del rubinetto e quella in bottiglia?
L’acqua in bottiglia viene trattata con dei conservanti per mantenerla sempre limpida e inodore, anche diversi anni dopo essere stata imbottigliata;
L’acqua del rubinetto destinata ad uso potabile è già di per sé migliore di quella in bottiglia poiché non viene addizionata di conservanti, viene però purtroppo trattata con il cloro, allo scopo di non avere formazione di batteri, micro-organismi, alghe, ecc...
Ma, come vedremo, il cloro non è così salutare.
2. L’acqua del rubinetto è buona, ma occhio a...
Quante volte sentiamo questa frase:”L’ACQUA DEL RUBINETTO È BUONA!”
Sicuramente tante, ed è sostanzialmente vero: l’acqua che sgorga dai nostri rubinetti è controllatissima. Gli acquedotti fanno un lavoro egregio nel fornire acqua potabile a tutta la popolazione.
Certamente i valori degli inquinanti dell’acqua potabile rientrano nei limiti dettati dalla legge; purtroppo però questi limiti negli ultimi anni si sono alzati più volte, a causa dell’inquinamento crescente e del fabbisogno di acqua potabile domestica sempre in aumento.
3. I danni del cloro presente nell’acqua di rubinetto
Forse si può intuire che bere acqua con cloro non sia una passeggiata di salute: basta cercare in internet e ci possiamo rendere subito conto dei danni che il cloro provoca alla nostra salute, essendo presente nell’acqua potabile del rubinetto di casa che utilizziamo per bere, cucinare, lavare frutta e verdura.In molti paesi europei il cloro non viene più utilizzato per l’acqua potabile; al suo posto vengono impiegati altri sistemi di eliminazione dei batteri, altrettanto efficaci, anche se più costosi.
CLORO NELL’ACQUA POTABILE, TRIALOMETANI E CANCRO
Quando il cloro viene aggiunto all’acqua, esso si combina con i minerali presenti in essa e forma sottoprodotti del cloro detti Trialometani (THM), che possono scatenare la produzione di radicali liberi nel corpo, causare stress ossidativo, danni cellulari e svolgere un’azione cancerogena.
“I trialometani nell’acqua, anche se in concentrazioni molto basse, sono la causa scatenante della maggior parte dei tumori negli Stati Uniti.” – The Environmental Defense Fund
Il cancro al seno, che colpisce una donna su otto negli Stati Uniti, è stato recentemente messo in relazione con la concentrazione di cloro nei tessuti del seno.
Una ricerca fatta in questo senso dal Hartford Connecticut ha dimostrato che “le donne con il cancro al seno hanno livelli di sottoprodotti del cloro più alti della media dal 50% al 60% rispetto a donne senza tumore al seno.”
“Siamo convinti che ci sia un’associazione tra cancro e cloro presente nell’acqua potabile. Questo è il risultato che si evince dal nostro studio.” – Gruppo di ricerca del Wisconsin Medical College
Il Dott. Robert Morris del Medical College of Wisconsin in Milwaukee ha condotto uno studio e dimostrato che chi beve acqua con cloro ha:
“L’abitudine di bere acqua con cloro prolungata per 15 anni o più porta ad un alto rischio di sviluppare il cancro al colon.” – Health Freedom News, January/February 1987
“L’abitudine di bere acqua con cloro a lungo termine aumenta il rischio di sviluppare un cancro alla vescica dell’80%”. Il problema non è solo il cloro in quanto tale, ma soprattutto i sottoprodotti che esso forma a contatto con inquinanti e altre sostanze presenti nell’acqua (sostanze organiche, foglie, ramoscelli) – Journal of the National Cancer Institute, St. Paul Dispatch & Pioneer Press, December 17, 1987)
PERCHÉ IL CLORO PRESENTE NELL’ACQUA DOMESTICA CHE SCORRE DAL RUBINETTO POTREBBE ESSERE CANCEROGENO?
Recentemente è stato intrapreso uno studio congiunto in Giappone da ricercatori presso l’Istituto Nazionale della Salute e delle Scienze e l’Università Shizuoka. Hanno stabilito che le sostanze organiche naturali reagiscono quando esposte ai clorurati dell’acqua potabile, formando pericolosi composti cancerogeni chiamati “MX”, che sta per “Mutageno Sconosciuto”.
Sono simili ai noti e più facilmente individuati composti cancerogeni THM (trialometani).
Precedenti studi fatti da scienziati in Finlandia nel 1997 hanno stabilito che l’MX è 170 volte più pericoloso di altri noti sottoprodotti tossici della clorazione, ed è stato dimostrato in studi di laboratorio che danneggia la tiroide e provoca tumori.
Anche se laviamo i nostri alimenti nell’acqua depurata dal cloro e durante il pasto beviamo acqua “potabile” con cloro, oppure cuciniamo con acqua contenente cloro, la reazione che forma THM e TX avviene ugualmente.
Oppure se assumiamo benefici integratori, rimedi naturali, preparati fitoterapici, o all’occorrenza farmaci con acqua che contiene cloro, tale reazione avviene allo stesso modo, privandoci così dei benefici e sovraccaricando il nostro fisico di composti tossici e cancerogeni.
È sufficiente molto poco cloro per dare inizio alla reazione.
CLORO NELL’ACQUA POTABILE, ARTERIOSCLEROSI, INFARTO, COLESTEROLO
L’esperimento sui polli
In una popolazione omogenea di polli, ne allevò alcuni con acqua con cloro e altri con acqua senza cloro. In pochi mesi, i polli che bevevano acqua con cloro presentavano arteriosclerosi e gli altri no. Inoltre i primi presentavano in generale una salute cagionevole: più malattie, minore vitalità.Per una ulteriore verifica, egli prese il gruppo che beveva acqua senza cloro e lo divise in due: ad un gruppo diede acqua con cloro e all’altro gruppo acqua senza cloro. I risultati anche in questo caso furono i medesimi.
I suoi studi sono utilizzati ancora oggi dagli allevatori di polli... ma noi continuiamo a bere acqua e cloro dal nostro rubinetto.
SE NON LA BEVI PERCHÉ LA MANGI?
Sempre più persone evitano di bere l’acqua potabile domestica, se non depurata da un apposito apparecchio di depurazione.
Si sa bene, l’acqua domestica che esce dai nostri rubinetti può essere inquinata da numerose sostanze chimiche, alcune delle quali sono addirittura tossiche o cancerogene e non ci è molto di conforto sapere che questo inquinamento è contenuto nei limiti stabiliti dalla legge.
Spesso l’acqua domestica presenta odori e sapori così sgradevoli da giustificare il rifiuto a berla; a volte contiene della sabbia e dei pezzetti di ruggine che disturbano il palato, il fegato e i reni.
Tutte le persone che bevono acqua in bottiglia lo fanno perché non si fidano dell’acqua che esce dal loro rubinetto, ma stranamente e paradossalmente continuano ad utilizzarla per cucinare i cibi, per fare il tè e il caffè o addirittura per preparare le delicate pappe ai loro bambini.
Si pensa di essere al sicuro soltanto per il fatto che l’acqua utilizzata per cucinare viene fatta bollire, eliminando così qualsiasi rischio per la salute.
Questo è vero per quanto riguarda eventuali microorganismi e batteri presenti nell’acqua, ma è assolutamente falso per quanto riguarda le sostanze chimiche, che con la bollitura vengono addirittura rese più concentrate e quindi più pericolose.
Non solo, i cibi cotti nell’acqua inquinata assorbono gli inquinanti che essa contiene proprio come succede per il sale da cucina che aggiungiamo all’acqua quando cuociamo la pasta.
Per concludere, se non ci fidiamo dell’acqua del rubinetto bevendola, perché continuiamo a “mangiarla”?