Idrossiclorochina e acqua alcalina ionizzata: cos'hanno in comune?


 
Idrossiclorochina e acqua alcalina ionizzata: cos'hanno in comune?

Link all'intervista originale

Proponiamo di seguito un estratto dell’intervista a:
Dott. Massimo Citro, medico e ricercatore scientifico.
Dr.ssa Loretta Bolgan, laureata in chimica e tecnologie farmaceutiche, ricercatrice.

Dott. Citro:
Una delle azioni antivirali fondamentali dell’idrossiclorochina è la variazione del pH negli endosomi, piccoli vacuoli nel citoplasma delle nostre cellule dove il virus viene praticamente “costruito”.
Variando il pH degli endosomi (portandolo vero l’alcalinità), si blocca la crescita del virus, si riesce cioè a bloccare l’attacco del virus ai nostri recettori ACE2; in altre parole, si blocca l’aggancio del virus alla cellula.

Il pH è fondamentale, perché sappiamo che tutte le infiammazioni si sviluppano su terreno acido.

INFIAMMAZIONE vuol dire ACIDITÀ

Acidificare un corpo infiammato è come “mettere benzina sul fuoco”.
Al contrario, alcalinizzare un corpo aiuta a eliminare l’infiammazione.

Dr.ssa Loretta Bolgan:
Quando si bloccano i mitocondri, che producono energia per la cellula, si forma acido lattico e si crea una situazione di acidosi.
È molto importante che la terapia di prevenzione abbia un’azione anti-ossidante per mantenere attiva la funzionalità del mitocondrio in modo da lavorare sull’aspetto del terreno acido (per abbassare l’acidità).
Un terreno infiammato (=acido) tende ad agevolare lo sviluppo e le complicanze di malattie virali.

La replicazione di un virus avviene all’interno delle cellule quando c’è una situazione di acidosi. Ci sono tantissimi studi in questo senso. Sono due aspetti molto collegati.

Noi siamo composti da un numero di batteri e virus molto superiore al numero di cellule.
Il nostro sistema immunitario, per funzionare bene, deve distinguere gli elementi “estranei” da quelli “non estranei”.
Ma, dal momento che siamo composti da così tanti batteri e virus, questa distinzione non è così semplice…
La funzione del sistema immunitario è soprattutto quella di riparazione e ricostruzione di un tessuto infiammato, nel caso di un’infezione.
Ma quando c’è una intossicazione (eccesso di tossine acide), la fase di riparazione non avviene.
Noi dobbiamo cercare allora di fornire tutte quelle sostanze che sono necessarie alla riparazione delle cellule malate, distrutte dall’infezione virale.

Quando c’è una situazione di infiammazione, la funzione mitocondriale è la prima che salta.

Quindi è importante assumere diversi tipi di anti-ossidanti, come la vitamina C importantissima, ma non dev’essere l’unico anti-ossidante, devono essercene diversi affinché agiscano in sinergia.

 


Grazie di cuore al Dott. Massimo Citro e alla Dr.ssa Loretta Bolgan per la loro nobile opera di divulgazione, e un grazie di cuore a Fabio Frabetti (http://www.bordernights.it/) e a Rinascimento Italia (https://rinascimentoitalia.it/), per aiutare a fare chiarezza su argomenti delicati.

Abbiamo ritenuto interessante proporti questo contenuto, perché spiega in modo molto chiaro l'importanza di alcalinizzare il nostro terreno biologico e di utilizzare diversi tipi di antiossidanti.

L’acqua alcalina ionizzata è un alleato della nostra salute; può aiutare ad alcalinizzare il terreno e abbassare i livelli di infiammazione rendendo il nostro organismo più resistente nel confronti degli attacchi virali, compreso il Covid.

Essendo ricca di idrogeno molecolare, l’acqua alcalina ionizzata stimola la produzione di glutatione, che è un enzima naturale prodotto dal nostro organismo in grado di contrastare lo stress ossidativo.


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