Raggi infrarossi lunghi: effetti sul sistema cardiovascolare, immunitario e altri disturbi cronici
Effetti del trattamento a raggi infrarossi lunghi sulle patologie a carico sistema cardiovascolare, immunitario e altri disturbi cronici: una revisione sistemica
I Raggi Infrarossi lunghi migliorano la salute dei pazienti con patologie cardiovascolari, diabete mellito, e malattia cronica renale.
La fisioterapia rappresenta una terapia medica complementare e talvolta alternativa, largamente impiegata nella diagnosi e nel trattamento di numerosi disturbi. Sempre più riscontri suggeriscono che i raggi infrarossi lunghi, dall’inglese Far Infrared Ray (FIR), un tipo di trattamento conveniente e non invasivo, migliorano la salute dei pazienti con patologie cardiovascolari, diabete mellito, e malattia cronica renale.
Tuttavia non sono ancora del tutto chiari i meccanismi molecolari con cui agiscono i raggi FIR. Pertanto lo scopo di questo studio è quello di revisionare i risultati di ricerche precedenti, al fine di individuare i meccanismi molecolari del trattamento a raggi FIR in diversi disturbi.
In conclusione il trattamento FIR determina un aumento della produzione di ossido nitrico (NO), modulando l’attività di alcuni miRNA, e in più presenta effetti benefici nel trattamento di alcune patologie croniche, senza alcun effetto collaterale.
Introduzione
La radiazione infrarossa è una forma invisibile di energia elettromagnetica, la cui lunghezza d’onda è più lunga di quella della luce visibile; può essere ulteriormente suddivisa in tre categorie, in cui figurano anche i raggi infrarossi lunghi (FIR).
La radiazione infrarossa è un’energia che raggiunge il tessuto sottocutaneo senza provocare scottature. In uno studio, la temperatura della pelle è salita di 1°C dopo un trattamento a raggi FIR; inoltre il trattamento con raggi FIR risulta priva di effetti collaterali come infezioni o bruciature, tipiche del trattamento termale tradizionale.
I trattamenti a raggi FIR si dividono in due categorie principali: nella prima si utilizza un dispositivo con dischi in ceramica, posizionato a 20 cm dal paziente ed in grado di emettere energia a bassa intensità che aumenta stabilmente la temperatura cutanea. L’altra modalità vede l’impiego dei raggi FIR in saune a secco; a differenza delle saune tradizionali che riscaldano il corpo innalzando la temperatura dell’ambiente, le saune a raggi FIR riscaldano direttamente la regione corporea interessata. Precedenti studi hanno appunto evidenziato i risultati dei raggi FIR nell’aumentare la circolazione sanguigna, nel migliorare la funzione endoteliale e nel ridurre la pressione sanguigna. Restano tuttavia da chiarire i meccanismi con cui agiscono i raggi FIR.
TRATTAMENTO A RAGGI FIR PER I DISTURBI CARDIOVASCOLARI
Disturbi cardiovascolari
I disturbi cardiovascolari (CVD) rappresentano la principale causa di morte, e si riferiscono a tutti quei disturbi che colpiscono il sistema cardiovascolare, incluse le patologie vascolari del rene e del cervello. I fattori più comuni responsabili di disturbi cardiovascolari sono l’arteriosclerosi e l’ipertensione, tuttavia anche in soggetti apparentemente sani e senza sintomi, alcuni cambiamenti fisiologici e ambientali possono aumentare il rischio di malattie CV.
Effetti dei raggi FIR sulle malattie cardiovascolari
Raggi infrarossi lunghi: azione protettiva contro le malattie cardiovascolari
Il trattamento con sauna a raggi migliora la funzionalità dell’endotelio. La funzione dell’endotelio è strettamente legata alla sintesi di ossido nitrico (NO), un importante vasodilatatore che previene la progressione dell’arteriosclerosi, dilatando i vasi sanguigni e prevenendo la formazione di placche.
Gli studi dimostrano che i raggi FIR esercitano un’azione protettiva contro le malattie cardiovascolari; alcune settimane di trattamento in sauna migliorano il flusso sanguigno con effetto vasodilatatorio sull’endotelio. E poiché la disfunzione endoteliale è spesso osservata in pazienti con ipertensione, ipercolesterolemia, diabete mellito, obesità e pazienti fumatori, il trattamento con sauna a raggi FIR gioca quindi un ruolo terapeutico importante nei pazienti con tali fattori di rischio, proprio perché migliora la funzionalità dell’endotelio.
La funzione dell’endotelio è infatti strettamente legata alla sintesi di ossido nitrico (NO), un importante vasodilatatore che previene la progressione dell’arteriosclerosi, dilatando i vasi sanguigni e prevenendo la formazione di placche.
Si è osservato che un mese di trattamento in saune con raggi FIR aumenta la produzione di NO, aumentando l’espressione dei geni che codificano per l’ossido nitrico sintasi (eNOS). A questo si aggiunge un aumento dell’attività dell’ eNOS sempre in seguito all’esposizione ai raggi FIR, che aumentano i livelli del calcio intracellulare ed innescano quindi una serie di eventi, che provocano una maggiore attività dell’ eNOS.
I livelli dell’ 8-epi prostaglandina nelle urine, un importante marcatore dello stress ossidativo, risultano invece notevolmente più bassi in seguito ad un trattamento in saune con raggi FIR per due settimane. Lo stress ossidativo è coinvolto nello sviluppo dell’arteriosclerosi e delle malattie cardiache, i risultati mostrano quindi che il trattamento con raggi FIR aiuta a ridurre lo stress ossidativo, prevenendo la progressione dell’arteriosclerosi. E dal momento che la presenza dei radicali liberi riduce i livelli di NO, ne consegue che una riduzione dello stress ossidativo migliora la funzione dell’endotelio con una maggiore produzione di NO.
Il potenziamento dell’attività dell eNOS è probabilmente correlato ai miRNA (micro- RNA), che aumenta l’espressione dell’ eNOS.
La conseguenza della maggiore produzione di NO è un aumento del flusso sanguigno e della funzionalità endoteliale. Un precedente studio ha evidenziato il ruolo cruciale dei miRNA in diversi disturbi cardiovascolari. Lo stress di parete (shear stress) e i raggi FIR regolano l’espressione dei miRNA nelle cellule endoteliali, intervenendo sulla produzione di NO, sulla risposta infiammatoria e sulla formazione di nuovi vasi.
Pertanto i diversi tipi di miRNA in circolo, possono essere identificati come biomarcatori per i disturbi cardiovascolari e usati come strumenti di diagnosi o per determinare la prognosi in casi di infarto acuto del miocardio.
In conclusione si può affermare che i raggi FIR migliorano la funzionalità endoteliale dei pazienti con disturbi cardiovascolari, aumentando la sintesi di NO mediante shear stress e l’espressione di specifici miRNA.
Tab. 1 Effetti dei raggi infrarossi lunghi sulle malattie cardiovascolari. Clicca sull’immagine per ingrandirla
TRATTAMENTO A RAGGI FIR PER IL DIABETE MELLITO
Il trattamento a raggi infrarossi ha un effetto anti-ossidante
Lo stress ossidativo determina un marcato effetto insulino-resistente, il trattamento a raggi infrarossi lunghi migliora la condizione di insulino-resiustenza a livello muscolare e quindi può dare un grande beneficio in caso di diabete mellito.
Diabete Mellito
Il diabete mellito è un gruppo di disturbi metabolici provocato o da una carenza della produzione d’insulina (Tipo 1), o per sviluppo di insulino-resistenza (Tipo 2). La maggior parte dei casi di diabete può essere raggruppata in due categorie eziopatogenetiche: il diabete di tipo 1 è provocato da una produzione deficitaria di insulina da parte del pancreas, il tipo 2 invece è dovuto all’impossibilità da parte del corpo di rispondere all’insulina secreta.
Le persone con diabete mellito presentano elevate concentrazioni di zuccheri nel sangue, che danneggiano i vasi sanguigni, i nervi, i reni e altri sistemi del corpo.
Effetti dei raggi FIR sul diabete mellito
Il trattamento con sauna a raggi FIR riduce i livelli urinari dell’8-epi prostaglandina, indicatore dello stress ossidativo. Il diabete mellito risulta tra l’altro legato allo stress ossidativo, che determina un marcato effetto insulino-resistente.
Un trattamento di due settimane condotto su pazienti con diabete mellito di tipo 2, ha ridotto significativamente i livelli di 8-epi prostaglandina, a questo va aggiunto che l’attività dell’ eNOS risulta ridotta in condizioni di stress ossidativo. Pertanto il trattamento a raggi FIR migliora la condizione di insulino-resistenza a livello muscolare, attraverso l’espressione dell’eNOS in seguito alla riduzione dello stress ossidativo nei pazienti trattati. I pazienti con diabete mellito sono sottoposti a stress quotidiano a causa del rigido regime alimentare, e questo porta ad un rilascio eccessivo di cortisolo, che determina ipertensione.
Uno studio ha rivelato che un trattamento di 4 settimane con raggi FIR, condotto sui piedi dei pazienti affetti da DM di tipo 2, ha ridotto sensibilmente i livelli di cortisolo e quelli della glicemia. E’ ipotizzabile quindi che il trattamento a raggi FIR normalizzi i livelli di glucosio nel sangue, riducendo i livelli di cortisolo e aumentando la capacità di risposta all’insulina da parte dei pazienti con DM di tipo 2. Inoltre il trattamento con raggi FIR favorisce il ripristino del flusso sanguigno e la formazione di nuovi vasi, nei casi di ischemia di topi diabetici.
IL TRATTAMENTO A RAGGI INFRAROSSI LUNGHI PER IL TRATTAMENTO DELLA MALATTIA RENALE CRONICA
Il trattamento con raggi infrarossi lunghi riduce l’incidenza di un malfunzionamento della fistole arterovenose
l malfunzionamento delle AVF è correlato ad una disfunzione a livello endoteliale, pertanto gli effetti benefici dei raggi infrarossi lunghi sui pazienti sottoposti ad emodialisi sono legati al miglioramento delle funzioni dell’endotelio.
Malattia renale cronica
La malattia renale cronica (CKD) è una disfunzione progressiva del rene, che si sviluppa nel giro di diversi mesi o anni e può essere classificata in 5 stadi (1-5), in base alla gravità. Lo stadio 5 rappresenta lo stadio finale della malattia per cui è richiesta la dialisi o anche il trapianto.
Effetti dei raggi FIR sulla malattia renale cronica
Un’esposizione prolungata ai raggi FIR riduce l’incidenza di un malfunzionamento della fistole arterovenose e ne migliora la pervietà in pazienti sottoposti ad emodialisi.
Uno studio ha infatti osservato che un trattamento non-ablativa a raggi FIR riduce il verificarsi di iperplasia neointimale, e la proliferazione di cellule muscolari lisce vascolari (VSMCs) in seguito ad interventi di angioplastica coronarica percutanea transluminale.
Dal momento che la crescita delle VSMCs aumenta il rischio di stenosi dell’accesso vascolare in pazienti sottoposti ad emodialisi, è chiaro che l’inibizione dell’iperplasia neointimale rappresenta un effetto importante del trattamento con raggi FIR nei pazienti allo stadio finale.
Diversi studi hanno infine dimostrato che il trattamento con raggi infrarossi lunghi (FIR) riduce l’incidenza di un malfunzionamento della fistole arterovenose (AVF) in un anno rispetto al gruppo controllato.
Il malfunzionamento delle AVF è correlato ad una disfunzione a livello endoteliale, pertanto gli effetti benefici dei raggi FIR sui pazienti sottoposti ad emodialisi sono legati al miglioramento delle funzioni dell’endotelio.
TRATTAMENTO PER L’ISCHEMIA CON RAGGI INFRAROSSI LUNGHI
Il trattamento a raggi infrarossi lunghi: effetto anti-infiammatorio sull’endotelio (tessuto interno che riveste la parte interna dei vasi sanguigni, linfatici e del cuore)
I raggi infrarossi lunghi migliorano il flusso sanguigno
Ischemia
L’ischemia che priva i tessuti di ossigeno e glucosio, è solitamente attribuita a problemi nei vasi sanguigni. Se non è immediatamente trattata, l’ischemia può provocare rapidamente la necrosi tissutale nel giro di poche ore, portando infine alla paralisi.
Effetti dei raggi FIR sull’ischemia
Un precedente studio ha provato che il trattamento a raggi FIR presenta un marcato effetto anti-infiammatorio sull’endotelio, determinando l’espressione dell’eme-ossigenasi 1 (HO-1).
L’eme-ossigenasi 1 è un’enzima che limita la velocità del processo di ossidazione dell’eme in biliverdina e monossido di carbonio(CO).
La biliverdina può essere ulteriormente processata in bilirubina, un potente anti-ossidante, mente il CO, simile al NO, agisce come vasodilatatore e modula i livelli cGMP intracellulari.
E anche i raggi FIR giocano un ruolo cruciale nella via di segnalazione del cGMP. Studi condotti per verificare gli effetti dei raggi FIR sull’ischemia ai testicoli nei topi, hanno rivelato una maggior espressione di HO-1,che previene i danni al tessuto.
Inoltre il trattamento con raggi FIR ha drasticamente ridotto l’apoptosi e attenuato le lesioni tissutali nel testicolo, suggerendo quindi che l’HO-1 è cruciale nel prevenire i danni tissutali.
Un altro studio ha invece riportato che un trattamento di 5 settimane con sauna a raggi FIR determina un marcato aumento del flusso sanguigno, della densità capillare, espressione di eNOS e quindi produzione di NO, questi effetti tuttavia appaiono meno significativi nei topi con deficit di eNOS.
Il ruolo svolto dall’eNOS è cruciale sia nella produzione di NO, sia per il processo di angiogenesi, pertanto i raggi FIR possono rappresentare un nuovo trattamento da applicare alle aree ischemiche.
Un corretto processo di rivascolarizzazione di una regione ischemica, richiede la crescita di nuovi vasi sanguigni, la loro stabilizzazione e maturazione, cruciali per ridurre la morte delle cellule e aumentare l’afflusso di sangue nelle aree colpite.
I periciti svolgono un ruolo fondamentale nella stabilizzazione dei micro vasi durante il processo di angiogenesi, infatti l’assenza dei periciti porta all’apoptosi delle cellule endoteliali e destabilizzazione dei vasi neo formati.
Il rilassamento dei periciti inoltre aumenta il flusso sanguigno, e dal momento che un effetto simile è svolto anche dai raggi FIR, si presume che questi agiscano positivamente anche sui periciti, in seguito ad ischemia.
TRATTAMENTO A RAGGI FIR IN ALTRE PATOLOGIE
Il trattamento con raggi FIR risulta efficace nell’alleviare il dolore in pazienti con dolore cronico, sindrome da fatica cronica, e fibromialgia.
I raggi FIR hanno dato benefici anche ad atleti che soffrivano di danni causati da esercizio muscolare, ed a pazienti con un dolore sempre più fitto da sindrome da arto fantasma, in seguito ad amputazione.
Inoltre i trattamenti con raggi FIR hanno alleviato la depressione in pazienti con insonnia, aumentando i livelli di serotonina e riducendo quelli di malondialdeide. Non sono tuttavia completamente noti gli effetti dei raggi FIR sugli esseri viventi e si richiedono pertanto ulteriori studi.
CONCLUSIONI E PROSPETTIVE
Raggi infrarossi lunghi: riduzione stress ossidativo
Raggi infrarossi lunghi: miglioramento della funzione dell'endotelio
Il trattamento a raggi infrarossi lunghi ha infatti ridotto lo stress ossidativo in pazienti con fattori di rischio cardiovascolari e nei pazienti con diabete mellito
L’irradiazione a raggi infrarossi lunghi, come potenziale trattamento complementare, ha mostrato un effetto termico e non termico.
L’effetto termico del trattamento a raggi FIR, ha determinato un aumento del flusso sanguigno, e vasodilatazione aumentando la temperatura tissutale (ipertermia), in modo simile alle terapie termali tradizionali. Inoltre il trattamento con raggi FIR a bassa intensità ha comunque effetti biologici.
Uno studio condotto su pazienti in emodialisi, ha mostrato una riduzione dei livelli di stress e fatica in seguito ad un trattamento con raggi FIR, cosa che non si è verificata con i trattamenti termali tradizionali, suggerendo quindi la presenza di un fattore non legato al calore.
Una spiegazione di questo effetto è legato alla presenza di nanoscopici strati d’acqua, in seguito ad esposizione a raggi FIR a bassa intensità, che determinano cambiamenti nella struttura delle membrane cellulari. Da quando il trattamento a raggi FIR ha trovato vasto impiego in medicina, sono stati condotti nuovi studi per determinarne gli effetti sui sistemi biologici; le proprietà dei raggi FIR sono molteplici e talvolta non collegate tra loro.
I raggi FIR sono in grado di ridurre lo stress ossidativo, migliorano la funzione dell’endotelio e inibisco l’iperplasia neointimale.
Raggi infrarossi lunghi e le malattie croniche
Il trattamento a raggi infrarossi lunghi hanno trovato un vasto impiego nel trattamento di diverse malattie croniche come l’ipertensione, disturbi cardiaci e disfunzione dell’endotelio.
Il trattamento a raggi infrarossi lunghi ha aiutato a ridurre lo stress ossidativo in pazienti con fattori di rischio cardiovascolari e nei pazienti con diabete mellito.
Inoltre hanno trovato un vasto impiego nel trattamento di diverse malattie croniche come l’ipertensione, disturbi cardiaci e disfunzione dell’endotelio, associate a deficit di tetraidrobiopterina (BH4), un cofattore critico per la sintesi di NO.
Il trattamento a raggi FIR migliora il flusso sanguigno, aumentando anche lo “shear stress” e l’attività del GTP cicloidrolasi 1, che favorisce la sintesi di BH4.
Uno studio recente ha attribuito un ruolo chiave ai periciti, il cui rilassamento determina una migliora circolazione a livello capillare, al contrario la loro morte riduce il flusso sanguigno. Pertanto il trattamento a raggi FIR può essere utile anche in caso di ictus, riducendo la morte dei periciti.
L’azione dei raggi FIR determina una maggiore attività di eNOS e un aumento della sintesi di NO con un aumento del flusso sanguigno e di conseguenza aumento dello shear stress, un fattore determinante per la funzionalità endoteliale. Lo shear stress inoltre regola l’espressione di alcuni miRNA nelle cellule endoteliali. I miRNA riducono l’apoptosi e innescano la via che porta alla sintesi di NO.
I raggi FIR aumentano il flusso sanguigno periferico, determinando un aumento dello shear stress e quindi dei miRNA, che porta ad una maggiore pressione di eNOS e maggiore sintesi di NO. L’espressione di NOS e dei miRNA segue dei ritmi circadiani, con livelli più alti nelle ore di buio e livelli più bassi durante il giorno.
Ritmi circadiani sono stati osservati anche nell’incidenza di alcune malattie cardiovascolari. Restano pertanto da capire ulteriori effetti dei ritmi circadiani sul trattamento a raggi FIR.
Fig 1. Effetti del trattamento con raggi FIR. I raggi FIR trasferiscono energia sotto forma di calore, che raggiunge i tessuti sottocutanei senza danneggiarli, aumentando il flusso sanguigno Di conseguenza, il trattamento con raggi FIR migliora i sintomi di alcune malattie croniche (disturbi cardiovascolari, diabete mellito, malattia renale cronica). Clicca sull’immagine per ingrandirla.